I dollari americani tengono in piedi Maduro (tramite il petrolio)

Donald Trump ha riconosciuto Juan Guaidó, capo dell’assemblea nazionale, come legittimo presidente del Venezuela, in opposizione all’attuale presidente in carica Nicolas Maduro. A molti sono venuti subito in mente gli anni Settanta, quando gli Stati Uniti sono stati coinvolti in diversi colpi di Stato contro governi di sinistra in Sudamerica. Il fatto che il Venezuela abbia le più grandi riserve di petrolio al mondo (superiori anche all’Arabia Saudita) e ne sia uno dei principali esportatori sembra dare anche un motivo alla mossa del presidente Usa: l’ormai proverbiale sete di oro nero che dall’invasione dell’Iraq nel 2003 pare essere il pensiero fisso di Washington, almeno secondo molti commentatori.

Ma è davvero così? I dati contrastano questa tesi, per un semplicissimo motivo: il petrolio venezuelano gli Usa ce l’hanno già!

screenshot_2019-01-24 oec - venezuela (ven) exports, imports, and trade partners

Il petrolio greggio (non raffinato) costituisce il 69% dell’export totale del paese, per un valore di 18 miliardi di dollari. Visto che la più grande compagnia petrolifera del paese, la Petróleos de Venezuela (PDVSA), è di proprietà dello Stato, di fatto la vendita di petrolio è uno dei principali mezzi di finanziamento del governo di Maduro, del suo imponente sistema di welfare che ancora gli garantisce un certo consenso e dell’esercito che gli è rimasto fedele nell’attuale crisi politica. E chi compra il petrolio venezuelano?

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Metà del petrolio venezuelano è acquistato dagli Stati Uniti. Si tratta di una quota in continuo calo sia per le tensioni politiche sia per l’importanza crescente di Cina e India. Comunque è ancora fondamentale per le finanze e la stessa sopravvivenza del governo Maduro. Non a caso l’embargo petrolifero, cioè lo stop alle importazioni, è “l’opzione nucleare” che permetterebbe alla Casa Bianca di mettere in sicura crisi Caracas ed è stata più volte sventolata come minaccia, l’ultima un anno fa dal segretario di Stato Rex Tillerson.

Tuttavia la minaccia è rimasta solo teorica e gli Stati Uniti continuano ad acquistare il petrolio venezuelano, rimanendo quindi fondamentali per la continuazione del governo di Maduro. Ovviamente ci sono altri fattori da considerare, come che India e Cina potrebbero riuscire a colmare in fretta il vuoto lasciato dagli Usa o che per gli Stati Uniti stessi non sarebbe semplice privarsi da un giorno all’altro del 9% del loro petrolio. Ma rimane comunque il fatto che ad oggi il governo Maduro è tenuto in piedi anche dai dollari americani.

Anno di riferimento: 2016
Fonte dei dati: https://atlas.media.mit.edu/en/profile/country/ven/

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